Con la circolare n. 90 del 12 maggio 2025, l’INPS ha fornito le istruzioni operative per l’applicazione del “Bonus Giovani”, introdotto dall’articolo 22 del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60 (c.d. Decreto Coesione) e convertito con modificazioni dalla legge 4 luglio 2024, n. 95. Il provvedimento mira a sostenere l’occupazione giovanile stabile mediante un esonero totale dai contributi previdenziali per i datori di lavoro privati che assumano o trasformino a tempo indeterminato giovani under 35 mai occupati precedentemente con un contratto stabile.
Chi può beneficiare del Bonus
Il beneficio è destinato a tutti i datori di lavoro privati, compresi quelli del settore agricolo, con esclusione delle pubbliche amministrazioni. I giovani assunti devono avere meno di 35 anni e non aver mai avuto un contratto a tempo indeterminato, salvo alcuni casi eccezionali (es. apprendistato non proseguito).
Sono esclusi:
- i dirigenti,
- il lavoro domestico,
- l’apprendistato,
- e il lavoro intermittente, anche se a tempo indeterminato.
A quanto ammonta l’incentivo
Due le misure previste:
- 500 euro mensili per 24 mesi per le assunzioni/trasformazioni su tutto il territorio nazionale (art. 22, comma 1);
- 650 euro mensili per 24 mesi per assunzioni in sedi situate nelle regioni della Zona Economica Speciale del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), previa autorizzazione dell’Unione Europea (art. 22, comma 3).
In entrambi i casi, l’esonero non copre i premi INAIL e altre forme di contribuzione non previdenziale.
Presentazione dell’istanza preventiva: una condizione vincolante
Tra le condizioni più rilevanti per accedere al beneficio, l’obbligo di presentare un’istanza preventiva di riconoscimento all’INPS prima dell’assunzione o della trasformazione del contratto. La domanda va trasmessa tramite apposito applicativo online, il cui rilascio è stato recentemente annunciato ma non era ancora disponibile alla data di inizio della misura (1° settembre 2024).
Una scelta discutibile: esclusi i rapporti già avviati
Proprio questo elemento introduce un paradosso normativo. Il decreto Coesione prevedeva chiaramente che l’agevolazione sarebbe stata valida per tutte le assunzioni e trasformazioni effettuate dal 1° settembre 2024, senza subordinare il beneficio alla disponibilità tecnica di un applicativo.
Tuttavia, secondo quanto stabilito nella circolare INPS, tutti i rapporti avviati prima del rilascio dell’applicativo telematico per l’istanza preventiva sono esclusi dall’esonero maggiorato da 650 euro, anche se formalmente rispettano tutti gli altri requisiti. Per questi, l’unica possibilità sarà quella di accedere, eventualmente, all’incentivo base da 500 euro, qualora non si scelga di presentare l’istanza retroattiva (opzione comunque incerta sul piano operativo).
Questa esclusione rappresenta un cambio di rotta restrittivo rispetto alla volontà originaria del legislatore, penalizzando quei datori di lavoro che, fiduciosi nell’applicazione immediata del decreto, hanno assunto giovani conformi ai requisiti tra settembre 2024 e gennaio 2025. Si crea così una disparità di trattamento ingiustificata, soprattutto per le imprese del Mezzogiorno, che avrebbero potuto beneficiare dell’agevolazione rafforzata.
Conclusioni
Il Bonus Giovani rappresenta senza dubbio una misura significativa per la promozione dell’occupazione stabile tra i giovani. Tuttavia, l’imposizione rigida dell’istanza preventiva, e la conseguente esclusione dei rapporti pregressi avviati in buona fede, risultano incoerenti rispetto allo spirito originario del decreto. Una correzione normativa o interpretativa sarebbe auspicabile per evitare che una misura nata per favorire l’occupazione finisca col penalizzare proprio chi ha assunto per primo.